La vitalità che Mario trasmetteva intorno a sé rende ancora più difficile accettare questa sofferenza. Il dolore però non deve farci dimenticare ciò che lascia in eredità: Mario è stato in questi anni l’alfiere di quella sorgente spontanea e genuina di comicità che ha trovato a Grottammare interpreti indimenticabili e che ha avuto il pregio di mantenere il teatro connesso alla vita cittadina e all’esperienza popolare. Per Mario il palco era una piazza e la piazza un palco. Mi auguro che altri onoreranno la sua memoria raccogliendone il testimone